Descrizione
Del 17° secolo, l’edificio fu inizialmente proprietà della famiglia Cardolis, originaria di Grottaglie e strettamente imparentata con l’illustre casato degli Indelli.
Esso si trova in Via Orazio Comes n° 38 e viene chiamato Bovio - Indelli in ricordo delle famiglie che lo acquisirono successivamente. Si trova sulle antiche mura del Porto e presenta un portale tuscanico a bugnato, pressoché integro. Il prospetto laterale conserva i mensoloni a sostegno dei ballatoi, su cui si affacciano accessi e finestre dovuti ad un recente ampliamento.
Da notare il grande androne con volta a botte ribassata ed unghiata, su cui si affaccia l’accesso all’articolata scala in pietra locale. L’edificio presenta una chiave di volta e in corrispondenza dei ballatoi, sono inseriti grandi rosoni in gesso. Lo stemma della famiglia, scolpito in pietra, è collocato lungo la scala.
La famiglia Bovio, di origine bitontina, è ritenuta originaria di Ravello. Passa a Bitonto con Sergio Bove, possessore di un feudo nel territorio di quella città e commissario della zecca di Brindisi (1270). La famiglia viene ricevuta nell’Ordine di Malta come quarto di altre famiglie (Gentile, Sylos e Candida) fu ammessa direttamente nel 1774 con Nicolò e nel 1786 con Sergio. Nel 1891 ottenne il titolo di nobile di Bitonto e così è iscritta nel Libro d’Oro della nobiltà italiana e nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano. La famiglia Bovio o Bove visse anche a Monopoli, dove un magnifico, Pietro Bove (o Bovio), fece testamento nel 1515. Pronipote di Pietro fu Gabriele, che fondò un Monte. I Bovio si imparentarono con i Maizza e i Manfredi.
La famiglia Indelli, la cui genesi del cognome potrebbe derivare da un antichissimo Ianni e poi Iannello, attraverso trasformazioni dialettali, passò, probabilmente prima ad un Innello e poi ad un Indello ed infine all’attuale Indelli.
Conosciamo un vasto stralcio della genealogia degli Indelli grazie alla pubblicazione, anni or sono, dello studioso arcidiacono don Cosimo Tartarelli, della “Stella di Monopoli”, dagli archivi parrocchiali, dal Catasto Onciario del 1627 e del 1754 e dal Catasto Provvisorio compilato nel 1815. In particolare, si viene così a conoscenza di Giacomo giudice, primo della casata Indelli di cui si ha documentata e sicura discendenza fino ai giorni nostri. Altro nome a cui si lega la famiglia Indelli è quello di Nicola capostipite, padre di Antonio ed avo di Giacomo giudice.
Qualunque sia stata l’origine di questa famiglia, forestiera o indigena, ha sicuramente legato la sua storia a quella di Monopoli. Lo stemma della famiglia è un grifo d’oro in campo rosso, con la divisa o motto “Ob fidem immunis” (l’origine di questo motto o divisa risale al tempo della guerra tra Carlo V ed i Veneziani per il possesso di Monopoli.
From the 17th century, the building was initially owned by the Cardolis family, originally from Grottaglie and closely to the illustrious Indelli family.
It is in Via Orazio Comes 38 and is called Bovio-Indelli in memory of the families who acquired it later. It stands on the ancient walls of the Port and has a Tuscanic portal ashlar, almost intact. The side façade retains the shelves to support the balconies, which overlook access and windows due to a recent extension.
We should be noting the large entrance hall with a lowered barrel vault and a recess, which overlooks the access to the articulated local stone staircase. The building has a keystone and at the balconies large pilaster rosettes are inserted. The family crest, carved in stone, is placed along the staircase.
The Bovio family, of Bitontine origin, is considered originally from Ravello (Salerno). The family moved to Bitonto with Sergio Bove, owner of a fief in the territory of that city and commissioner of the mint of Brindisi (1270). The family was received into the Order of Malta as a fourth of other families (Gentile, Sylos and Candida) and was admitted directly in 1774 with Nicolò and in 1786 with Sergio. In 1891 obtained the title of nobleman of Bitonto and is thus registered in the Golden Book of the Italian nobility and in the Official List of Italian Nobility. The Bovio or Bove family also lived in Monopoli, where a magnificent man, Pietro Bove (or Bovio), made a will in 1515. Pietro’s great-grandson was Gabriele, who founded a Monte. The Bovio became related to the Maizza and the Manfredi families.
The Indelli family, whose genesis of the surname could derive from a very antique Ianni and then Iannello, through dialectal transformations passed, probably first to an Innello, then to an Indello and finally to the current Indelli.
We know a vast excerpt of the genealogy of the Indelli thanks to the publication, years ago, of the scholar archdeacon Don Cosimo Tartarelli, of the “Star of Monopoli”, from the parish archives, from Onciario Cadastre of 1627 and 1754 and the Provisional Cadastre compiled in 1815. In particular, we thus come to know of Giacomo Giudice, the first of the Indelli family of which we have documented and sure descendants up to the present day. Another name that binds the Indelli family is that of Nicola founder, father of Antonio and ancestor of Giacomo Giudice.
Whatever the origin of this family, foreign or indigenous, has surely linked its history to that of Monopoli. The coat of arms of the family is a golden gryphon on red field, with the uniform or motto “Ob fidem immunis” (the origin of this motto or uniform dates to the time of the war between Charles V and the Venetians for the possession of Monopoli).
Notizie tratte:
- Pirrelli Michele, “Monopoli Illustre Volume I, Volume II, Casate e cognomi monopolitani”, Italia Grafica, 1998.
- C.R.S.E.C “ Tra i muri della Storia Materiali per un viaggio nel cuore di Monopoli” Regione Puglia, Assessorato
alla Pubblica Istruzione - Quadernetti d’identità territoriale n 05, 2002.
Ricerca e foto a cura di Angela Marasciulo
Servizio Civile 2012 - Comune di Monopoli «Progetto Espressioni d'identità»
[20 Marzo 2013]
Traduzione: Fabrizio Peconio, tirocinio formativo a.a. 2021/22 presso URP