Descrizione
La chiesa di S.Giovanni Battista e di S.Anna, adiacente all'ex convento dei Carmelitani, è comunemente chiamata chiesa Santa Maria del Carmine. Probabilmente il primo e forse unico benefattore legato alla costruzione della chiesa fu Giovanni Battista Indelli, la cui lapide sepolcrale è conservata dietro l'altare maggiore.
La chiesa è stata costruita tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600 come è testimoniato sia da una lapide presente in una cappella laterale sia dallo stile e dall'architettura degli altari, tutti costruiti con pietra bianca ostunese.
Il complesso di Santa Maria del Carmine nasce su di un terreno venduto dai frati del convento di san Francesco d'Assisi ai Carmelitani per duecento ducati, denaro che fu dato a questi ultimi dall'Università di Monopoli.
La struttura è rettangolare e conserva sette altari, tutti costruiti in pietra bianca ostunese. Dietro l’altare maggiore, è esposto un ornato ligneo scolpito, dorato, in stile tardo rinascimentale.
Di particolare importanza sono le due pile per l’acquasanta e il battistero in pietra scolpita sono entrambi quattrocenteschi, oltre a 4 quadri di autori ignoti ma con un chiaro richiamo al Caravaggio: San Giovanni Battista, San Sebastiano, l'Annunciazione e la Madonna di Loreto.
Nella seconda metà del Settecento la chiesa venne modificata, assumendo un aspetto più barocco che conserva tuttora. In particolare sulla facciata è stato realizzato un finestrone che ha alleggerito il prospetto e ha dato maggiore luminosità all'unica navata interna della chiesa.
Attualemte l'ex convento è sede dell'ospedale civile S. Giacomo in Largo Simone Venezini, mentre la chiesa è aperta al pubblico ed è anche sede di parrocchia. La chiesa ha due aperture, una interna che serve per l'accesso di tutti coloro che si trovano nell'ospedale e un'altra esterna per i fedeli.
Sulla facciata esterna della chiesa, c'e' una lapide con data 1770 riferita probabilmente al rifacimento della facciata.
Sul sagrato è stata collocata ultimamente una statua bronzea del beato Padre Pio da Pietrelcina.
Fonti:
- Pepe, F. (1996) Monopoli città unica Guida Turistica e Culturale, Monopoli, Editore Zaccaria;
- Campanelli, G. (1989) Monopoli guida turistica, Fasano, Editore Schena;
- Indelli, G. (2000) Istoria di Monopoli, Fasano, Editore Schena.