Monopoli-Lyss: il 24 settembre 1983 la firma del gemellaggio

Sono passati 40 anni dallo storico patto che ha unito le due città
Data:

24/09/2023

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COMUNICATO STAMPA N.6037

Era un sabato il 24 settembre 1983 quando nella sala consiliare “Ignazio Perricci” del Comune di Monopoli il Sindaco Walter Laganà e il Sindaco di Lyss Max Gribi firmarono il gemellaggio tra le due città. Fu l’ultimo atto di un percorso amministrativo iniziato il 23 aprile 1982 con la Deliberazione del Consiglio Comunale di Monopoli e il 2 maggio 1983 con il via libera del Consiglio Comunale di Lyss.

Il comune elvetico fu scelto perché sin dai primi anni sessanta in quel territorio iniziò a concentrarsi la più alta presenza di lavoratori italiani e, in particolare, monopolitani. Dopo la seconda guerra mondiale, richiamati da una economia in forte espansione, molti italiani (soprattutto delle regioni del sud) raggiunsero la Svizzera. Tra il 1950 e il 1970 furono circa 4 milioni gli italiani che si trasferirono nel paese elvetico, lasciando nella società, nella cultura e nella vita quotidiana indelebili tracce. Italiani che hanno costruito la Svizzera di oggi, società multietnica dove gli italiani, di prima, di seconda o terza generazione, sono perfettamente integrati.

In questo contesto c’è la storia di Lyss che dagli stessi svizzeri viene definita straordinaria. Lyss nel dopo guerra era poco più di un villaggio dell’altopiano Bernese. Dall’inizio degli anni cinquanta alla metà degli anni settanta fu protagonista di un’immigrazione a catena che portò oltre un migliaio di monopolitani nel paese tra Berna e Bienne.

La Svizzera chiamava. Monopoli rispondeva. Secondo alcune stime, nel 1974, un abitante su sei di Lyss era di Monopoli. Senza quei monopolitani oggi Lyss sarebbe diversa e, probabilmente, anche meno ricca. Nacquero così nuove aree industriali dove si insediarono imprese automobilistiche e metallurgiche, fabbriche di apparecchi, punzoni di precisione e prodotti in cemento, fonderie e industrie meccaniche, ditte che operavano nel commercio di macchine edili e nella grande distribuzione alimentare.

L’inizio però non è stato facile. Come tante storie di emigrazione, anche attuali, gli italiani di allora non sempre e non ovunque erano i benvenuti. Nel 1970 il movimento migratorio verso il paese elvetico rischiava di subire un forte stop. James Schwarzenbach propose un referendum che mirava a ridurre drasticamente il numero degli stranieri in Svizzera. Da un lato gli immigrati per lavoro faticavano ad integrarsi, dall’altro lato però non si voleva rinunciare alla manodopera italiana senza la quale ci sarebbero stati seri problemi in molti settori economici. Il referendum, che chiedeva un tetto massimo di stranieri pari al 10% della popolazione elvetica, venne respinto dal 54% dei votanti e il fenomeno migratorio proseguì senza sosta. Anzi, si potenziò sull’onda del mandato popolare.

Tra i primi ad emigrare Paolo Larizza, all’età di vent’anni. Su un treno con una valigia di cartone chiusa con uno spago e un contratto di lavoro per un’officina automeccanica firmato a distanza. Era il gennaio del 1963. Lì ha vissuto gli ultimi 60 anni, tre quarti della propria vita, integrandosi e creando una famiglia. Larizza è, tra i tanti monopolitani di origine ancora presenti nella città bernese, colui che ha sempre cercato di non interrompere i contatti con Monopoli. A lui si vede la nascita, nel 1973, dell’Associazione Pugliese Lyss al fine di creare un punto di incontro tra gli italiani, in particolare monopolitani, e uscire dall’isolamento in un periodo in cui agli emigranti non sempre era consentito frequentare gli stessi locali degli svizzero-tedeschi. Ad esempio, una volta, in un ristorante durante una partita di calcio tra Italia e Svizzera, al gol dell’Italia, gli italiani furono insultati e buttati fuori.

Sempre a Larizza e ai monopolitani di Lyss si deve l’avvio del percorso che nel 1983 ha portato alla firma del gemellaggio. Voleva aprire la strada a un'integrazione riuscita per sé e per i suoi connazionali. Si mise in contatto con i due sindaci e il suo sogno si concretizzò il 24 settembre 1983 con la firma del gemellaggio tra le due città. Con uno scopo nobile, come recita l’atto firmato 40 anni fa: “Rafforzare i contatti amichevoli, ai sensi dell'idea europea, a livello amministrativo e culturale, in particolare per il bene dei cittadini provenienti dalla Puglia e residenti a Lyss e dintorni”.

La storia di Larizza è la storia di tanti monopolitani. Una storia di integrazione difficile, di malinconia verso il paese lasciato, ma anche di tanta riconoscenza e solidarietà.

A Lyss i monopolitani non hanno mai tagliato il loro cordone ombelicale con la città di origine. Essere a Lyss è come essere a casa: non è raro sentire parlare italiano o monopolitano; i colori biancoverdi di Monopoli si ritrovano in tutta la città. La stessa società e cultura di Lyss è stata modellata negli anni dalle tradizioni monopolitane e oggi è l’esempio di quella integrazione riuscita alla quale il gemellaggio siglato nel 1983 mirava.

In questi quarant’anni le varie amministrazioni comunali che si sono succedute nei due comuni hanno mantenuto saldo il rapporto tra le comunità con intense attività di scambio in vari campi (culturali, scolastici, linguistici, ecc…). Nel 1985 c’è stata persino una mostra dell’artista monopolitano Adolfo Grassi.

Negli anni ottanta erano frequenti i campi estivi di giovani studenti monopolitani a Lyss: nel 1989 ben 55 ragazzi restarono in Svizzera qualche settimana integrandosi perfettamente con la popolazione del posto. Sempre nel 1989 una delegazione della Polizia Locale di Monopoli fu ricevuta in occasione del 43esimo Rally Internazionale della Polizia Locale, competizione sportiva vinta dagli agenti monopolitani.

Al fervore del primo decennio sono seguite una serie di visite istituzionali e altre occasioni di scambio. Nel 1998 in soli 6 giorni Paolo Larizza raggiunse Monopoli in sella ad una bicicletta Un’impresa ripetuta dal figlio Filippo due lustri più tardi e in più occasioni, anche insieme a ciclisti monopolitani.

L’anno di svolta è stato il 2009 quando, nell’ambito dei festeggiamenti per i mille anni di Lyss, la città elvetica ha trasformato in Monopoliplatz il largo della stazione ferroviaria (lastricata con pietre su cui sono incisi i nomi di circa 700 persone). Nel 2010 Monopoli ha dedicato a Lyss una piazza tra via Vico e via Lepanto.

Da allora le due comunità e le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai spezzato quel filo che lega Monopoli a Lyss. Fino alla festa del 25 agosto 2023, organizzata in Svizzera in occasione del quarantennale. La festa di una generazione che sessant’anni fa ha sfidato la distanza, la lingua e il freddo per cercare un lavoro e condizioni economiche migliori. Di una generazione che ce l’ha fatta, sfidando innumerevoli difficoltà.

«Il gemellaggio con Lyss é tra le più belle eredità che ogni sindaco di Monopoli riceve dal passato e come tale ha il forte dovere di custodire e consegnare alle future generazioni per ricordare il tempo in cui intere generazioni di giovani furono costrette a lasciare il loro paese natio e ad approdare in una terra sconosciuta, imparare una nuova lingua e ricominciare tutto da capo», ha scritto l’attuale Sindaco di Monopoli Angelo Annese in una lettera indirizzata ai monopolitani di Lyss nella quale ha ringraziato «gli svizzeri per come hanno accolto i nostri figli di allora che oggi sono ben integrati in questa comunità che nello stesso tempo hanno contribuito a sviluppare ulteriormente».

Lunedì 25 settembre 2023 alle ore 18 nella sala consiliare “Ignazio Perricci” il patto che lega monopolitani e in generale tutti gli italiani emigrati in Svizzera a Lyss sarà rinnovato. Ci saranno gli amministratori di ieri (sono stati invitati i sindaci della città dal 1983) e di oggi (sarà presente una delegazione di Lyss) che porteranno la loro testimonianza su questi primi quarant’anni di gemellaggio. Nell’occasione saranno esposte le foto e sarà proiettato un video con le immagini e gli articoli di stampa di questa fantastica storia di amicizia tra due popoli che è allo stesso tempo la storia della seconda metà del novecento di queste due città così diverse che gli emigranti hanno contribuito a rendere così vicine.

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Numero comunicato

6037

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 16/01/2025 15:09

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