Sito archeologico preistorico «Grotta delle Mura»

Sito archeologico

Grotta delle Mura, presso lido Porto Rosso, Monopoli © Comune di Monopoli - Creative Commons CC0 1.0 Universal - Public Domain Dedication (CC0 1.0)

Descrizione

Sito archeologico

Sito preistorico particolarmente importante per la complessa serie stratigrafica che testimonia la presenza in luogo di culture che vanno dal Paleolitico Medio all'età del Bronzo.

La Puglia risulta una delle poche regioni d'Italia dove sono documentate tutte le tappe culturali dell'evoluzione umana, il numero dei giacimenti è maggiore sul Gargano e nel Salento, fa eccezione il sito preistorico individuato presso la città di Monopoli, nella Puglia centrale, particolarmente importante per la complessa serie stratigrafica che testimonia la presenza in luogo di culture che vanno dal Paleolitico Medio all'età del Bronzo.

Il primo ad intuire l’importanza del sito fu il famoso scopritore delle Grotte di Castellana, Franco Anelli, nel 1952, rinvenne un ciottolo graffito che porta incisa la testa di un bue dalle corna sinuose rivolte in avanti (cm 13,4).

In seguito, la grotta conobbe un periodo di abbandono fino al 1960, quando il Prof. Cornaggia Castiglione della Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia vi condusse alcune campagne, volendo chiarire la successione culturale con maggiore accuratezza.

Di nuovo le ricerche furono sospese per un lungo periodo, finché nel 1985 il Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti dell’Università di Siena riprese gli scavi sotto la direzione del Prof. Mauro Calattini, con lo scopo di ripercorrere con metodi più moderni la sequenza culturale.

Le ricerche archeologiche svolte negli ultimi 20 anni hanno portato alla luce numerosi reperti: strumenti di selce, resti di pasto appartenenti agli animali selvatici cacciati dall'uomo: cavalli, asini, bue selvatico.

Estremamente interessante è la sepoltura di un bambino di circa due anni, rinvenuto nel 1998, perché testimonia un accurato rito cultuale e per la sua perfetta conservazione.

L'analisi radiometrica eseguita sui carboni prelevati dal sedimento in cui è stata ricavata la sepoltura ha permesso una datazione a 11400 anni fa. I resti dello scheletro sono stati studiati dal Prof. Francesco Mallegni e depositati presso il Dipartimento di Scienze Archeologiche, Sezione di Paleontologia Umana, Pisa.

Attualmente la grotta è chiusa al pubblico per conservare la fragilità del sito, ma è possibile ammirarla passeggiando lungo la costa nei pressi di Lido Proto Rosso, inoltre il visitatore potrà avvalersi dei pannelli didattici illustrati presenti lungo la pista ciclo-pedonale.

Prehistoric site particularly important for the complex stratigraphic series that testifies the presence in place of cultures ranging from the Middle Palaeolithic to the Bronze Age.

Apulia is one of the few regions of Italy where all the cultural stages of human evolution are documented, the number of sites is greater on the Gargano and in the Salento. The exception is the prehistorical site located near the city of Monopoli, in central Apulia, particularly important for the complex stratigraphic series that testifies the presence in place of cultures ranging from the Middle Palaeolithic to the Bronze Age.

The first to understand the importance of the site was the famous discoverer of the Caves of Castellana, Franco Anelli, in 1952, who found a graffito pebble that had scrawled the head of and ox with sinuous horns facing forward (13.4 cm).

Later, the cave experienced a period of abandonment until 1960, when Prof. Cornaggia Castiglione of the Lombard Superintendence of Monuments led some campaigns, wanting to clarify the cultural succession with better accuracy.

Again, the research was suspended for a long time, until in 1985 the Department of Archaeology and History of the Arts of the University of Siena resumed the excavations under the direction of Prof. Mauro Calattini, with the aim of retracing the cultural sequence with more modern methods.

Archaeological research carried out in the last 20 years has brought to light numerous finds: flint tools, remain of a meal belonging to wild animals hunted by man: horses, donkeys, wild ox.

Extremely interesting is the burial of a child of about two years, found in 1998, because testifies an accurate cult rite and for its perfect conservation.

Radiometric analysis carried out on the coals taken from the sediment in which the burial was made allowed a dating to 11400 years ago. The remains of the skeleton were studied by Prof. Francesco Mallegni and deposited at the Department of Archaeological Sciences, Section of Human Palaeontology, Pisa.

Currently the cave is closed to the public for preserving the fragility of the site, but we can admire it walking along the coast near Lido Porto Rosso, in addition the visitor can make use of the illustrated educational panels along the cycle-pedestrian track.

Fonte:

M. Calattini, Scoperta di una sepoltura paleolitica a Grotta delle Mura in Rassegna di archeologia preistorica e protostorica, Firenze 2002
P. Graziosi, L’arte preistorica in Italia, Firenze 1973
E. Ingravall, “Lontano nel tempo” La preistoria nel Salento, Lecce 1999.

Scheda archeologica realizzata dalla Dott.ssa Martina Lapertosa
Stage presso U.R.P. del Comune di Monopoli, febbraio 2012

Traduzione: Fabrizio Peconio, tirocinio formativo a.a. 2021/22 presso URP

Modalità di accesso

Non accessibile alle persone non deambulanti

Indirizzo

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